Al raggiungimento della maggiore età, Mario Parisi riceve dai suoi genitori un regalo decisamente insolito: uno Starter Kit in un’azienda di network marketing.
Come puoi intuire, il papà e la mamma di Mario non gli fanno questo regalo a caso – essi già svolgevano l’attività di network marketing a livello professionale.
Nel frattempo Mario prosegue con gli studi e si è laurea in ingegneria industriale.
Ad un certo punto, dopo essere rientrato da un’esperienza Erasmus, inizia a ragionare su cosa fare nella vita – su cosa concentrare con tutto il cuore le sue forze ed energie.
Fare l’ingegnere ricercatore che sta dietro una scrivania?
Fare quello che fanno i suoi genitori – girare il mondo, incontrare persone, stare sui palchi internazionali, migliorarsi, crescere personalmente?
Come è evidente, Mario scegli la seconda opzione e in questa intervista ci racconta la sua esperienza nel campo del MLM.
Durante l’intervista scoprirai:
– Perchè un giovane dovrebbe intraprendere l’attività di network
– Come iniziare concretamente questa attività
– Cosa vuol dire lavorare in famiglia e quale valore aggiunto se ne ricava
– Come un momento di grande difficoltà può essere trasformato in opportunità unica
E tanto altro…
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-Breve Riassunto in Versione Scritta-
Petar Valchev: Mario, quali sono a tuo parere gli errori più diffusi che commettono i networker?
Mario Parisi: Credo che l’errore più comune che possa essere fatto è deresponsabilizzarsi.
Molto spesso, soprattutto negli ultimi anni, vedo persone che nel momento in cui non riescono nei primi periodi mollano. La prima cosa che viene loro da fare è dare colpa al prodotto, all’azienda o al sistema. Non dare la colpa a se stessi ma a qualcun altro.
Questo innesca dei meccanismi come…
Cambio di aziende, lasciare il network e parlarne male, non utilizzare più quei prodotti che fino a qualche giorno prima vendevi e sponsorizzavi ai tuoi amici.
Credo che il prodotto, all’interno di un’azienda, sia uguale per tutti i distributori. L’azienda stessa è uguale, il sistema è uguale per tutti e questo sistema ha già fatto diventare ricco qualcuno.
Secondo me l’errore più diffuso è non capire, non responsabilizzarsi, non dire a se stesso davanti allo specchio…
“ E’ merito mio se ce la faccio. E’ colpa mia se non ce la faccio.”
Molto spesso iniziamo questa attività come hobby e ovviamente ci darà dei risultati da hobby.
Non possiamo affrontare questo tipo di attività come un gioco e poi avere dei risultati da business internazionale.
Ripeto…
L’errore principale è quello di trattare questo business nel modo sbagliato, non assumendosi tutte le responsabilità del caso.
Petar Valchev: Qual è il principale errore che tu hai commesso quando hai iniziato?
Mario Parisi: Ovviamente parlo sempre da quello che ho fatto io in primis. Ho avuto la fortuna di non cambiare mai azienda, di avere in casa persone che con questo prodotto e questo sistema hanno cambiato la propria vita.
Non ho mai avuto l’opportunità di vivere gli errori più classici che commettono i tipici networker neofiti.
Chiaramente però anche io ho fatto e continuo a fare errori.
Un errore che commettevo all’inizio è che cercavo di piacere a tutti.
Volevo convincermi che questa attività fosse veramente per tutti – o meglio che tutti fossero fatti per questa opportunità.
Adesso non ho più questa convinzione.
So che il network marketing è fatto per tutti ma non tutti sono fatti per il network marketing.
A volte non possiamo fare “sangue acido” per persone che perdono di vista l’obiettivo e mollano.
Non possiamo addossarci sempre tutte le colpe – all’inizio lo prendevo personalmente.
Pensavo… “Ho fallito perché lui non sta utilizzando più i prodotti, ho fallito perché non sta più lavorando…”
In realtà anche i migliori networker nella storia hanno avuto un alto turnover – anche loro hanno dovuto iscrivere costantemente persone prima che la rete si stabilizzasse.
Petar Valchev: Mario, esattamente in che modo si dovrebbe iniziare concretamente nel network marketing?
Mario Parisi: Per me quando una persona decide di iniziare il percorso di network marketing sta facendo un passo dalla “zona di comfort” alla “zona learning” cioè la zona di apprendimento.
E’ un po’ quando andiamo in un altro paese, quando conosciamo un’altra lingua, andiamo a conoscere persone nuove…. Allora andiamo nella zona di apprendimento – chiaramente parlo della persona che ha voglia di imparare.
Ci sono 2 cose fondamentali per iniziare alla grande
1. Ci deve essere una strategia che viene data dalle proprie upline.
2. Ci deve essere entusiasmo
Petar Valchev: Qual è l’obiezione che più spesso hai sentito dire quando hai cercato di reclutare?
Mario Parisi: Circa 2 anni fa ho creato un video sulle 3 peggiori scuse per non fare network marketing.
Il video ha raggiunto circa 25 mila visualizzazioni.
Al terzo posto ho inserito: “Non ho tempo”
Alle persone che mi dicono così io chiedo…. “Quando ci possiamo vedere”
Loro rispondono…. “Lunedì pizza e birra con gli amici, Martedì Champions con gli amici, Mercoledì porto i bambini in piscina, Mercoledì palestra, Giovedì partita di calcetto, Venerdì palestra, Sabato sto con mia moglie.”
E io allora chiedo… “E la Domenica?”
“No la Domenica è l’unica giorno libero che ho e non lo voglio toccare”
Questo è il discorso del “non ho tempo” – questa obiezione la reputo una delle peggiori scuse.
Al secondo posto: “Ci devo pensare”
Ma dico io…. a cosa devi pensare? Pensiamoci insieme, fammi altre domande.
Pensare a cose in generale non ha senso.
Io mi immagino queste persone che tornano a casa, appendono il giaccone, entrano in salotto si mettono sul tavolo e iniziano a pensare e pensare…
Mi immagino questa scena e mi viene da ridere 🙂
Al primo posto in assoluto è l’obiezione: “Non ci credo”
Infine voglio sottolineare una cosa… le obiezioni sono in realtà delle domande. La persona che ci sta obiettando è incuriosita.
Se uno ti dice “non ho tempo” devi confutare la sua tesi. Devi spiegare che investendo il giusto tempo, facendo l’analisi del time management probabilmente potrebbe ritagliare del tempo per i suoi sogni.
Petar Valchev: Qual è stato il punto più alto della tua carriera?
Mario Parisi: E’ stato nell’estate 2016. Precisamente il 2/07/2016 quando l’azienda di network con cui collaboro ha creato un evento dove gente da tutto il mondo è venuta per incontrare dei formatori importanti.
Il 2 luglio sono stati invitati Don e Nancy Failla e altri 4 formatori famosi.
Gli organizzatori dell’evento, qualche mese prima, mi hanno proposto di essere uno dei relatori.
Ho avuto la fortuna, il merito, l’orgoglio di condividere il palco con persone straordinarie.
Ho avuto mezz’ora davanti a 3 mila persone provenienti da tutto il mondo.
Ho fatto uno speech in inglese sull’ambizione, sul non mollare, sui limiti nella nostra testa.
Quello è stato il punto più alto nella mia carriera perché è un’emozione indescrivibile.
In quel momento ho avuto la sensazione di esserci riuscito. E’ una sensazione che non si può descrivere.
Petar Valchev: Chi è la persona o le persone che ti hanno ispirato di più e perchè?
Mario Parisi: Inevitabilmente i miei genitori, devo dire a loro un grazie GIGANTE.
Mi hanno permesso di venire al mondo ma mi hanno anche guidato verso questo business fantastico, dimostrandomi con l’esempio come si cresce nel network marketing.
Petar Valchev: Cosa vuol dire lavorare in famiglia, quale valore aggiunto ne hai ricavato
Mario Parisi: Per lunghi periodi, nella nostra azienda siamo stati la famiglia numero 1 al mondo.
Mia madre è Diamante, mio padre è Doppio Diamante e anche io ho tra la qualifiche più alte nel nostro piano marketing.
La risposta a questa domande me la diede Brian Tryce – quando ho condiviso un palco con lui a Varsavia diceva di come lui educava i suoi figli.
Dalla mattina alla sera ripeteva ai suoi figli “ You are unstoppable” – tradotto “Sei inarrestabile, non ti fermerà mai nessuno” e diceva che settando così la mente in tutta la famiglia ogni negatività che succede nella vita e nel business non potrà mai fermarvi – perché la vostra mente è già stata programmata per ripartire e non bloccarsi.
Lui diceva che questa forza principale la si può trarre solo dalla famiglia.
Io ho la fortuna di fare questa attività con i miei genitori.
Per rispondere alla tua domanda… mi rendo conto che il valore aggiunto è ESSERE INARRESTABILI.
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(si consiglia di ascoltare l’intervista integrale in versione audio/video)
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