
In questo articolo ti voglio parlare di un argomento che sta letteralmente sconvolgendo il modo di fare network marketing a decine di networker che stanno partecipando a theNetworkFormula – il più completo corso in italiano sul network marketing.
Sto parlando del Personal Brand.
Vedremo perchè alle conferenze aziendali non si parla di questo argomento e ti darò qualche importante dritta su come VALORIZZARE la tua figura professionale di networker.
In particolare ti rivelerò il modello di business che uso personalmente per “reclutare” collaboratori con il mio personal brand.
E’ molto importante che tu legga attentamene l’intero articolo. In questo modo non ti perderai il filo logico… e ti dico che queste rivelazioni NON le troverai nei seminari aziendali.
Bene, puoi iniziare con la lettura.
Incaricato indipendente dell’azienda XY o networker professionista? A te la scelta…
Fin dal giorno in cui ho lanciato la rubrica *N.M.M. Podcast*, ho voluto andare controcorrente nell’esecuzione delle interviste con i network professionisti italiani.
Sarebbe molto più facile per me introdurre gli ospiti dicendo…
“Ecco a voi il grande leader dell’azienda XY !”
E fare domande relative all’azienda dell’intervistato.
Le interviste sarebbero anche molto più virale – una volta condivise sui social, molti networker che collaborano per la stessa azienda dell’intervistato, (ri)condividerebbero all’infinito l’intervista – dato che viene citato più e più volte il nome della loro azienda del cuore.
Ma il messaggio evidente (o nascosto) che ho voluto lanciare a tutte le persone che seguono il mio blog E’ ESATTAMENTE IL CONTRARIO…
Ed è questo…
I networker si dovrebbero concentrare sulla creazione del proprio personal brand, sulla loro figura professionale e personale.
E non essere visti come l’incaricato dell’azienda XY, ma nemmeno come il leader dell’azienda XY…
Sì, mi rendo conto che sto facendo affermazioni forti…
Ma per farti capire meglio dobbiamo fare un tuffo nel passato…
Mi ricordo benissimo quando nel 2006 acquistai il mio Nokia 6110 – fotocamera dietro e davanti, con tanto di navigatore incorporato. Un gioiellino tecnologico per l’epoca.
Se qualcuno allora mi avesse detto che 10 anni più tardi il marchio Nokia sarebbe pressochè inesistente… ti giuro, non gli avrei MAI creduto.
Eppure è successo.
“Sì Petar dai, ma Nokia ha avuto sfiga perché è arrivato l’Iphone. Ma poi che c’entra questo con il personal brand e il network marketing?”
Tranquillo, tra poco ci arriviamo. Ma ci tengo subito a precisare che Nokia non è di certo un caso isolato, ti rinfresco un po’ la memoria…
Ti ricordi di Kodak? Nel 2012 ha smesso definitivamente di produrre macchine fotografiche per concentrarsi solo sulle stampanti.
E ti ricordi Blocbuster?
Era la più grande catena di noleggio di videocassette a livello mondiale, nel 2013 ha definitivamente abbassato le serrande, chiudendo gli ultimi 300 store rimasti ancora aperti.
Ex colossi come Palm, Blockbuster, Nokia, Kodak e tanti altri insegnano che…
Anche realtà aziendali solide e compatte potrebbero avere seri problemi… vuoi di legalità, vuoi di produzione, vuoi di innovazione o per mille altre motivi.
C’è poco da fare… dietro ogni società ci stanno PERSONE ed in quanto tali hanno la libertà di cambiare la rotta della loro azienda e commettere errori strategici che possono danneggiare migliaia di investitori.
Il primo motivo per iniziare a fare personal branding: anche le aziende di network marketing possono chiudere…
Facendo una velocissima ricerca di 15 minuti su Google, ed escludendo tutti quegli schemi ponzi che nascono e muoiono ogni giorno come le zanzare tigre in piena estate, ho trovato le seguenti aziende di network marketing che possiamo dire… “Pace all’anima loro”
MonaVie
Nel 2005 Henry Marsh e Dallin Larsen fondarono ManaVie. I principali prodotti venduta da quest’azienda e dai suoi distributori erano succhi di frutta concentrata, energy drink e altri prodotti affini.
Il declino di quest’azienda arrivò quando molti distributori iniziarono a fare dichiarazioni e promesse
L’azienda cadde in una serie di processi giudiziari e nel 2015 chiuse i battenti.
Poco dopo Jeunesse Global comprò la rete distributori (per loro fortuna) di MonaVie.
WakeUpNow
Nel 2009 Troy Muhlestein fondò WakeUpNow – azienda che offriva una varietà di prodotti e servizi, tra cui…
Energy drink, vacanze, integratori e altri.
Nel 2015 l’azienda chiuse i battenti. Uno dei principali motivi fu che sul mercato si trovavano prodotti molti simili a prezzi decisamente inferiori e che il CEO Kirby Cochran fece importanti errori manageriali.
Livesmart 360
Sempre nel 2015 un’altra azienda Americana iniziava a mostrare seri problemi dopo che molti distributori non percepivano più i loro compensi.
Verso la fine dello stesso anno la famosa azienda del “cioccolato salutare” era finita per sempre nella storia… peccato (o fortuna) per i numerosi networker italiani che erano pronti a lanciare il business nel bel paese.
Save Company International (S.C.I.)
Società fondata nel 2011 da due imprenditori bulgari. L’azienda operava nel settore delle carte sconto.
Nel giro di un paio di anni la società si espanse in tutta la Bulgaria.
A fine 2014 arrivarono però i primi problemi, quando la società fu indagata per schema ponzi. In parole povere alle autorità non andava bene che la maggior parte del fatturato venisse dagli starter kit e non dall’utilizzo delle carte sconto.
L’azienda fu costretta prima a cambiare nome e sede poi svanì nel nulla.
Più di 50.000 possessori della loro carta sconti si sono ritrovati nel loro portafoglio una carta pagata (dai 25 ai 1200 euro) ma completamente inutilizzabile.
Il caso S.C.I. diventò nazionale e posso affermare con certezza che è stata la più grande macchia lanciata sul MLM in Bulgaria.
Solavei
Fondata nel 2012 in Bellevue, Washington operava nel campo delle telecomunicazioni.
Nel 2014 chiuse i battenti a causa di una cattiva gestione dei fondi.
United Sciences of America, Inc.
Famosa azienda americana attiva negli anni ’80. Fallita dopo che fece affermazioni un po’ troppo forti per l’FDA , del tipo che i loro prodotti potevano curare malattie come il cancro, l’AIDS e altre.
Nel 1987 l’azienda terminò l’attività.
Ora chiariamoci…
Non voglio spaventarti dicendoti che la società per la quale collabori fallirà, ma soltanto farti notare che nemmeno le aziende di MLM sono delle entità immortali, come qualcuno spesso cerca di far passare.
Questo dovrebbe farti capire che…
L’unica cosa sulla quale hai il pieno controllo in un business di network marketing è il tuo PERSONAL BRAND…
… Anche se tu sei il TOP dei top Leader e ti senti ogni giorno al telefono con l’amministratore delegato della società.
Se hai creato un forte Personal brand e se un giorno dovesse capitare qualcosa alla “TUA” (notare le virgolette) azienda di network marketing, l’impatto che questo evento avrà sul tuo business sarà MINIMO – basta che vai a lavorare per un altra azienda, che abbia prodotti simili (ma non per forza), e gran parte del tuo team ti seguirà – esattamente come il popolo d’Israele seguì Mosè verso la Terra Promessa.
Anzi, ti dirò di più … un motivo del fallimento di un azienda di MLM potrebbe essere proprio perchè 5-6 Top Leader decidono di cambiare società – magari perchè con la nuova farebbero più soldi e/o vende una TERRA PROMESSA più figa.
Sta di fatto che la massa seguirebbe il loro “Mosè” e la prima azienda rischia di ritrovarsi in braghe di tela.
Ah, prima di continuare con il secondo motivo per cui devi fare personal branding, ti chiedo un velocissimo favore – dato che per scrivere questo articolo ho impiegato ore e ore di lavoro che ne dici di condividere l’articolo su Facebook?
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A te non costa nulla, per me è un feedback veramente importante e mi motiva a creare articoli simili anche in futuro… grazie in anticipo 🙂
Il secondo motivo per cui bisogna avere un personal brand – il problema della commodity…
Uno dei problemi principali che devono affrontare i networker è che vendono commodity.
Vendono dunque gli stessi identici prodotti e le stesse identiche opportunità di business vendute da altri centinaia o migliaia di distributori sparsi per il paese.
In un contesto del genere, per riuscire ad emergere e ottenere risultati, la parola d’ordine è una sola… DIFFERENZIARSI.
Perché una persona dovrebbe scegliere te, piuttosto che un’altra persona, piuttosto che non seguire nessuno?
Te le formulo anche in quest’altra maniera…
- Perché una persona dovrebbe spendere il suo denaro con te invece che con un'altra persona e/o azienda?
- Cosa le dà il tuo prodotto/servizio/opportunità di business che gli altri non le danno?
- Che tipo di promessa puoi fare tu che altri non le vogliono/possono fare?
Se sai rispondere correttamente a queste domande vuol dire che hai trovato la tua USP (Unique Selling Proposition)…
Cioè hai trovato quel qualcosa che la concorrenza non possiede e che puoi usare come tuo punto di forza.
Spesso l’USP viene racchiusa in una frase dall’effetto dirompente che comunica esattamente la tua unicità.
Ti faccio alcuni esempi di USP…
“Il cioccolato al latte che si scioglie in bocca, non in mano” – USP dell’azienda M & M’s.
“Colore perfetto fin dal primo appuntamento, oppure è gratis!” – possibile USP per un parrucchiere.
“Ti aiuto personalmente a guadagnare i primi 200 euro lavorando da casa” – possibile USP per un networker.
Insomma, l’USP comunica alle persone qual è la tua missione e il tuo posizionamento in modo estremamente diretto.
Ora, lo so che c’è qualcuno che può dire…
“Non ho bisogno di alcuna USP… il network marketing funziona per passaparola… se io lavoro in Amway e propongo ad un amico di lavorare insieme a me e, a lui piace l’opportunità, allora è chiaro che si iscriverà con me… la mia unicità è che sono suo amico”
Ascoltami bene…
Il fatto che tu sia suo amico non vuol dire che tu non debba cercare di differenziarti dagli altri migliaia di distributori.
Il tuo personal brand, e la tua Unique Selling Proposition, andranno a rafforzare la tua unicità chiamata “amico”. Quando l’altra persona vede che il suo amico è una persona che crea empatia, ha valori e offre delle soluzioni specifiche che difficilmente altri propongono… allora non vedrà l’ora di lavorare con te.
Se tutti i networker riuscissero ad iscrivere solo perchè hanno amici, allora nel mondo esisterebbero solo networker, e forse ora non staresti nemmeno leggendo questo articolo perchè saresti un asso nel reclutamento.
Senza considerare il fatto che fare network marketing solo con amici e parenti è assai riduttivo, lo spiego verso la fine di questo articolo… e quando vai a contattare sconosciuti allora il problema della commodity si pone eccome.
Se uno sconosciuto ti contatta e ti dice…
“Hey, vieni a lavorare con me in Herbalife?”
Magari ti studi un po’ l’azienda e i prodotti e decidi di iniziare il business, ma prima di entrare in attività… non faresti una ricerca approfondita per essere sicuro di iscriverti con qualcuno che ci sa veramente fare?
Gli interessi divergenti: perché le aziende di network marketing (e molti Top Leader) NON ti dicono che devi lavorare sul tuo personal brand?
Mi ci sono voluti un po’ di anni per capirlo.
Non riuscivo a capacitarmi. Davvero.
Se alla fine costruire un personal brand aiuta il singolo networker a crescere in questo business… perché nessuno ne parla?
Non avevano detto che siamo tutti una squadra? Se io cresco, crescono anche le mie upline e l’azienda stessa.
Ma ora te lo spiego nel modo più semplice ed elementare possibile…
L’azienda di MLM produce e vende un prodotto o un servizio, l’obiettivo primario per l’azienda è che tu compri ogni mese il prodotto o il servizio. PUNTO.
Ma ti dirò di più, come già ti ho accennato prima, le aziende di network marketing hanno addirittura paura che i singoli distributori sviluppino troppo il proprio personal brand…
Perché quando un TOP leader carismatico, con un forte personal brand, decide per un qualsiasi motivo di cambiare azienda allora succede che si porta dietro, volente o nolente, una valanga di distributori.
E i Top leader aziendali?
Perché durante i seminari che organizzano davanti a centinaia di persone non parlano che prima di vendere il prodotto bisogna cercare di “vendere se stessi” (cosa che tra l’altro quasi tutti di loro fanno)?
Semplicemente perché la cosa più importante per i Top leader è che ogni mese chiudano la loro bella qualifica.
Hanno bisogno di punti volume… ADESSO.
E’ molto più facile per loro dirti qualche frase motivazione dall’alto dei palchi, piuttosto che dirti…
“Aspetta! Prima di vendere il prodotto, cerca di costruire la tua figura professionale, cerca di capire dove sei bravo, i tuoi talenti, ti aiutiamo a trovare la tua USP, ti aiutiamo a comunicare tramite email marketing, ad usare un blog ed altri canali di comunicazione ecc…”
Ma tutto questo richiederebbe ai leader ENORMI risorse in termini di tempo ed energie.
Solo che…
Non esiste la parola “Aspetta” nel vocabolario del Top Leader… bisogna prendere la spilla più alta il prima possibile, e il 30 del mese si avvicina.
Ma se ora pensi che questi Top Leader siano tanto brutti e cattivi, considera anche che…
I Top Leader parlano ad una folla di persone completamente NON targhetizzata. La barriera d’ingresso nel MLM non è bassa, è quasi inesistente.
Solo un paio di mesi più tardi almeno il 70% di questa gente, abbagliata dal SOGNO di raggiungere una libertà finanziaria facendo il semplice passaparola, avrà completamente abbandonato l’idea di fare business di network marketing – non sono riusciti a fare nemmeno il tanto semplice passaparola, figurati se è gente che vorrà imparare competenze ben più sofisticate.
Non credi che per un Top Leader sia molto più facile, durante una serata, parlare della classica lista nomi, usare i prodotti, essere il prodotto del prodotto ecc… ecc… ?
Le strategie più potenti verranno invece rivelate in futuro solo a chi in un certo senso ha dimostrato di valere e ha fatto la “gavetta” – una sorte di selezione naturale.
Ma se tu sei l’ultimo arrivato, stai tranquillo che il Top Leader non ci pensa di prenderti per mano e dirti cosa dovresti fare per filo e per segno (sempre nella maggior parte dei casi).
E attenzione, vorrei sottolineare…
Non sto criticando nessuno.
Se una persona è arrivata a salire su un palco e parlare davanti a migliaia di persone, vuol dire che se l’ha meritato. E’ così per forza perché il network marketing è uno dei lavori più meritocratici che esistano…
Io qui sto parlando di interessi divergenti…
Voglio farti rendere conto che l’azienda, il leader e il semplice incaricato che fa sì o no 100 euro al mese, NON hanno proprio le stesse priorità.
Per quanto ci sia un obiettivo generale comune, ogni componente “dell’ecosistema network marketing” ha interessi diversi.
Penso che tu abbia afferrato come ragionano i BIG Leader e le azienda di MLM.
Dalla teoria alla pratica, come cerco di “vendere me stesso” …
Ti ho detto perchè è importante per un networker fare personal branding. Ti ho svelato alcuni retroscena dal mondo del network marketing, ma mi sono accorto che non ti ho ancora dato una definizione di Personal brand, anche se ci ha già pensato Wikipedia.
Ma la verità è che non è facile dare una definizione univoca di questo termine. A dire il vero è un termine relativamente recente… il primo ad introdurlo fu Tom Peters.
Lo fece in un articolo del 1997 nominato “The brand called you”, tradotto… “Il brand ti ha chiamato.”
Se fino ad allora il brand riguardava soltanto le aziende, dopo l’articolo di Peters, il concetto iniziò ad espandersi anche alla persona fisica, all’individuo, al professionista.
Studiando molti GURU in vari settori come business, marketing, network marketing e crescita personale ho capito qual è il fulcro per creare un potente personal brand… L’EMPATIA.
Ma come si crea empatia?
Credo che il miglior modo per creare empatia sia aiutando gli altri.
Incidi bene le seguenti parola nella tua testa…
I networker che fanno personal branding NON SPAMMANO, NON mettono le foto dei prodotti che hanno appena acquistato o ancora peggio le foto del catalogo. Non lo fanno semplicemente perché questo non crea la percezione di voler aiutare qualcuno – di conseguenza NON crea alcuna empatia
Come spiego in questo articolo in cui parlo di Reclutamento, le persone acquistano emozioni, non prodotti.
Bene, arrivato a questo punto della lettura ti voglio dare qualche dritta su come iniziare a “vendere te stesso” – in particolare analizzando il mio modello di business per il network marketing.
Devi sapere che dal 2014 mi dedico a tempo pieno alla mia più grande passione… il WEB MARKETING.
In particolare aiuto professionisti, piccole imprese e networker ad avviare il loro il business e ad acquisire clienti ogni mese.
Dato che da quel momento in poi non potevo più dedicare, ne tante energie a formare gente che non sa nemeno cosa vuol dire MLM (i cosiddetti “babbani”), ne il 100% del mio tempo al N.M. – ho preso un’importante decisione…
Chi vuole collaborare con me deve passare per un’attenta SELEZIONE.
Deve essere una persona appassionata di formazione e deve aver già aver attraversato il percorso theNetworkFormula – Il più Completo corso il Italia sul MLM.
In parole povere parliamo di una persona ambiziosa, brillante, sagace, ben attrezzata a livello di conoscenze e che brucia dal desiderio di spaccare con il network – a prescindere con quale azienda collabora.
Se non ci sono questi requisiti semplicemente non lavoriamo insieme.
Ok, vediamo ora gli step…
Passo #1: Entra nel mood di diventare un produttore di contenuti e non solo un consumatore.
Questa è forse la parte più difficile per chi vuole iniziare a costruire il proprio personal brand.
Siamo troppo abituati nella nostra quotidianità ad essere consumatori di informazioni (per lo più spazzatura) e non abbiamo l’abitudine di creare qualcosa noi.
Vedi, anche lo studio può creare dipendenza… per questo già dopo 2 mesi contatto gli studenti di theNetworkFormula, dò loro la consulenza bonus e cerco di aiutarli ad iniziare a mettere in pratica quanto hanno imparato.
Ti faccio un altro esempio…
In questo momento stai leggendo, sei un consumatore di informazioni – stai facendo una cosa giustissima perchè anzichè guardarti quella robaccia del Grande Fratello stai leggendo qualcosa che può aiutare lo sviluppo del tuo business.
Ma se vuoi fare personal branding devi iniziare anche tu a produrre informazioni. Capisco che non è facile, perchè se tu ci hai impiegato 20 minuti a leggere questo articolo, puoi ben immaginare che a me ce ne sono voluti molti di più – ma come dicono gli americani “No Pain, No Gain”.
Passo #2: Scegli una piattaforma di comunicazione.
Come ti dicevo, dal 2014 ho deciso che chi vuole lavorare con me nel network, come minimo deve aver già attraversato il persorso theNetworkFormula – il più Completo corso in Italia sul MLM.
In parole povere voglio lavorare SOLAMENTE con persone già formate.
Quali piattaforme utilizzo per comunicare con questi potenziali clienti?
Ho il blog N.M.M. e MrejovMarketingMarketing ospitati sul servizio di Hosting Siteground
Ho una pagina Facebook
Il podcast N.M.M. dove puoi trovare tutte le interviste effettuate ai networker professionisti italiani.
E infine comunico tramite email, solo con quelle persone che mi hanno lasciato il loro indirizzo di posta elettronica volontariamente (mi verrebbe da dire “ovviamente”, ma purtroppo molti networker non hanno ancora capito questo concetto).
Passo #3: Scegli un target
Come ho detto poco fa, io ho scelto un target ben specifico.
Difficilmente le persone che visitano il blog NetworkMarketingManager o MrejovMarketingManager e scaricano i 3 Video Gratuiti di theNetworkFormula sono persone che non hanno a che fare in modo diretto o indiretto con il network marketing.
Qui però ti devo avvertire…
Ho visto molte networker neofiti, sia in Italia che in Bulgaria, i quali ovviamente non avevano nulla da offrire ad un target del genere. Semplicemente perchè loro stessi sono neofiti.
I target che un neo networker può puntare per cercare di trovare nuovi clienti e collaboratori per il proprio business sono tantissimi… dalle casalinghe, agli operai agli imprenditori ecc…
Approfondisco questo importantissimo passaggio nel video corso Cliente Perfetto.
Passo #4: Definisci e comunica il tuo sistema di credenze e per che cosa combatti
Personalmente credo che affinchè il lavoro di tutti i networker possa essere facilitato, prima di tutto bisogna dare un’immagine positiva all’intero settore del network marketing.
Anche se l’obiettivo primario delle interviste era quello di ispirare e motivare chi fa già network – non ti immagini quante persone, che per sbaglio o per curiosità hanno sentito un episodio, è venuta la pazza voglia di iniziare a fare MLM.
Credo fermamente anche che non esiste un’unico metodo scientifico adatto a tutti i networker per fare network marketing, sempre per questo motivo intervisto diversi networker professionsti appartenenti a diversi network e lavorando in diversi team.
Credo fermamente che nel nostro settore il primo elemento che conta è la PERSONA. Alla fine la gente si iscrive per il primis per la persona e poi per l’azienda – sempre per questo quando faccio le interviste mi concentro sull’intervistato e non gli faccio domande relative alla sua azienda di network marketing.
Sono consapevole e cerco di comunicare che fare network marketing vuol dire vendere, una vendita atipica ma pur sempre una vendita.
Non vedo di buon occhio chi cerca di maschera dietro termini come passaparola, consiglio, suggerimento la vera natura dell’atto… cioè la vendita.
Ho inserite nel blog anche una pagina chiamata Manifesto di Network Marketing Manager.
Passo #5: Comunica la tua USP
“Istruzioni dirette alla costruzione e gestione del tuo team” – questa è la mia unique selling proposition su NetworkMarketingManagere e MrejovMarketingManager.
E la comunico tramite interviste ai networker professionisti italiani e stranieri (sono stato il primo a lanciare un progetto simile) e articoli che hanno lo scopo di aiutare i networker a costruire e guidare il proprio team.
Come puoi notare la USP diventa veramente “unique” quando si è puntato una nicchia di mercato, quando ci si rivolge ad un target e non si spara nel mucchio.
Passo #6: Crea rapporto con le persone
Questa è la parte che più dovrebbe venire naturale ad un networker.
Il rapporto lo si può creare in tanti modi…
Incontrando chi ti segue dal vivo, creando gruppi social, sentendo i tuoi follower più accaniti per telefono, skype, zoom, facendo webinar ecc…
Io per esempio mi vedo dal vivo con chi segue MrejovMakerkingManager – cerco di farlo almeno 1 volta a settimana.
E a volte mi sento via skype con qualche follower del blog NetworkMarketingManger e voglio conoscere per forza ogni studente di theNetworkFormula.
N.B. In realtà ci sono anche altri elementi molto importanti che vanno affrontati per fare personal brandind – come l’identificazione dei propri punti di forza, le proprie passioni e valori (cose che affronto molto meglio nella lezione 4 di theNetworkFormula), ma essendo ora come ora il focus di N.M.M. sulle interviste è abbastanza difficile per me trasmettere questi aspetti.
In futuro, quando avrò più tempo da dedicare ai miei due blog che parlano di network marketing, sicuramente ci lavorerò sopra, ma come si sul dire … a volte le scarpe del calzolaio sono più rotte di quelle dei suoi clienti 🙂
Ora caro lettore, se sei stato bravo e non ti sei distratto durante la lettura dovresti chiederti…
“Petar, ma se tu aiuti i networker a sviluppare il loro business di network marketing in che modo può questa situazione aiutare il tuo business di network marketing?”
Vedi, per quanto io in genere sconsiglio ai networker di cambiare azienda e per quanto cerco di aiutarli nello sviluppo del loro attuale business (perchè questo è il mio lavoro principale)…
… ci sono innumerevoli casi in cui i networker non hanno delle upline che li aiutino, che non sono particolarmente affezionati alla loro azienda e che dopo aver partecipato a theNetworkFormula hanno deciso, di loro spontanea volontà, di seguirmi.
Conclusione
In questo articolo ti ho rivelato i 2 principali motivi per cui DEVI iniziare a fare personal branding.
Ti ho rivelato anche perchè le aziende di network marketing NON hanno tanto piacere che i propri collaboratori sviluppino un forte personal brand e perchè molti leader non ti dicono fin da subito che prima di vendere il prodotto bisogna “vendere se stessi”.
Infine ti ho mostrato come cerco di fare personal branding io personalmente.
“Petar, a parole sembra facile lavorare sul proprio personal brand, ma poi la messa pratica è un po’ più complicata…”
Lo so lo so… per questo in theNetworkFormula ci sono più lezioni che ti guidano PASSO PASSO alla creazione del tuo personal brand e/o quello che ho chiamato “brand cuscinetto”…
Ma Non ti voglio mentire…
Il Personal Brand è qualcosa di veramente importante, ma negli ultimi 4 anni ho compreso che…
Se NON hai un sistema che ti porta un flusso continuo di contatti
(preferibilmente in target) che poi li trasforma in distributori e consumatori fidelizzati a vita (o quasi)…
un forte personal brand è come una Ferrari SENZA carburante, assicurazione e con bollo non pagato. Insomma bella da vedere ma non adoperabile ( o comunque non al pieno potenziale.)

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