
-Trascrizione dell’intervista in lingua italiana-
Ciao Ronen, cominciamo da qui. Parlami di te e di come hai deciso di avviare un business di network marketing…
Nel 1990 lavoravo come venditore per l’Enciclopedia Britannica e ho incontrato due coniugi i quali avevano 7 figli. Mi hanno presentato allora una compagnia di nome M Boy e mi hanno fatto conoscere il business.
Non ho iniziato per i soldi, piuttosto ero incuriosito dell’aspetto sociale che offriva questo business. Volevo studiare le persone e studiare me stesso attraverso di loro.
Certamente il più grande dono da questo business è stato il mio auto sviluppo. Questo mondo è ricco di fonti che ti permettono di lavorare con la tua mente e ti devi sforzare a dare il massimo di te stesso per ottenere buoni risultati.
Secondo te, quali sono gli errori più gravi che si fanno nel network marketing?
Noi siamo esseri umani e non guarderei agli errori in quanto tali, piuttosto gli vedrei come delle azioni che ci portano a delle conoscenze.
Un tipico esempio lo abbiamo con la bicicletta. Quando vuoi imparare ad andare in bici, la caduta fa parte dell’apprendimento e di certo non la si può definire un errore.
Uno dei più grandi errori che facciamo è di permettere alle nostre esperienze negative, soprattutto quelle collegate alla sensazione di paura e di insicurezza, di influenzare le azioni del presente e il nostro sviluppo professionale.
Incontrando spesso delle risposte negative quando si è all’inizio di questo business ci si può demoralizzare e possiamo diventare scettici. Ogni inizio è pieno di interrogativi ed è grazie agli errori che noi riusciamo ad imparare.
In realtà l’errore principale è che incontrando delle difficoltà pensiamo che ogni nuovo inizio sarà difficile oppure sbagliato – in questo modo noi permettiamo agli eventi passati di proiettare il nostro futuro.
Queste è uno degli errori principali, ma ce ne sono anche degli altri… per esempio l’Ego.
Quando raggiungi una determinata posizione sociale e ottiene più degli altri, chi sta al di sotto del tuo livello può cercare di minimizzare il tuo successo e di mostrarti che non sei poi così bravo.
Consiglierei alle persone di non aver paura di commettere errori, ma di cercare in tutti i modi di imparare da essi.
Quindi il mio appello è “Non abbandonate solo perché avete fatto degli errori”.
Qual è stato il più grande errore che hai fatto nella tua carriera?
Io, come molti altri miei colleghi, ho commesso l’errore di pensare che ci sia una collaborazione/partnership standard tra me e l’azienda con la quale io collaboro.
E dato che parto con questa presupposizione, permetto all’azienda di avere troppe pretese, di essere scontenta, di cambiare le condizioni, di creare tensione nella piccola comunità che io ho creato.
Il più grande errore è di non capire la tipologia di relazione. Te lo spiego meglio… c’è una società che ci da la possibilità di vendere parte del prodotto e in cambio riceviamo un guadagno – al tempo stesso abbiamo la possibilità di coinvolgere anche altre persone che possono fare esattamente lo stesso lavoro.
Questo è tutto. Noi non prendiamo decisioni aziendali, non possiamo fare dei cambiamenti e non possiamo nemmeno cercare di fare dei miglioramenti a livello aziendale, ma comunque possiamo smettere in qualsiasi momento di lavorare per questa società e cercarne una nuova.
Quando è il momento giusto per un networker, che svolge questa attività part time, di concentrarsi al 100% sul business di MLM?
Noi lo chiamiamo passaggio dal lavoro parziale al lavoro a tempo pieno.
Nella nostra industria abbiamo otto differenti gruppi e ognuno può scegliere a quale gruppo appartenere, in base al reddito che sta cercando di percepire. Per esempio ci sono i gruppi del weekend il gruppi di “un paio di ore”.
Il lavoro di network marketing a tempo pieno è abbastanza “pericoloso” rispetto a quelli a tempo parziale – nel secondo caso hai la possibilità di lavorare nel tuo tempo libero e al tempo stesso andare a svolgere il tuo lavoro principale – e prendere di conseguenza il tuo reddito stabile, quello fisso punto.
Il lavoro di network marketing a tempo pieno vuol dire rinunciare completamente a tutto il reddito derivante dal tuo lavoro principale – allora bisogna rendersi conto del rischio del “mese buono” e del “mese cattivo”.
Quindi è rischioso lasciare il tuo lavoro principale e andare in giro per il mondo facendo i selfie, perché se ti distrai e ti dimentichi che non hai più il tuo reddito stabile, allora potrebbe arrivare il momento in cui non combini più nulla.
Consiglio sempre ai miei colleghi networker di dedicarsi completamente alla attività di network marketing quando guadagnano 3 volte quello che percepiscono nel loro lavoro principale. Inoltre consiglio di utilizzare 2/3 di quello che stanno guadagnando dal network marketing per fare investimenti vari, e poi di raddoppiare il tempo dedicato al business di network.
Ronen, come preferisci lavorare … online, offline, entrambi? E perché?
Preferisco gli appuntamenti dal vivo, ma vedo anche di buon occhio i social network.
Il mio parere personale è che i social network sono come un acquario e il bravo venditore/networker deve sapere come diventare un bravo pescatore… deve sapere scegliere bene il link che manda alle persone all’interno dei social network .
Devi anche avere una risposta alla domanda…
Qual è il business che io offro? Ne vale la pena offrirlo a chiunque?
Voglio dover pregare le persone ad iscriversi nel mio business?
Oppure voglio magari fare un’intervista/colloquio e verificare se possono essere adatti a questo business?
Ci puoi svelare alcuni trucchi per “gestire” un team di networker?
Non ci sono trucchi. E’ molto generale ma il miglior consiglio è di capire che cosa vuol dire inseguire.
Non puoi condurre se tu non hai imparato a seguire. La cosa più importante è sicuramente trovare il giusto equilibrio con il tuo ego.
Non è corretto costringere le persone a fare qualcosa che tu stesso non faresti – inoltre mentre noi insegniamo agli altri impariamo anche noi stessi.
Dobbiamo diventare dei leader che non pensano solo a se stessi, dobbiamo guardano le persone come a dei pari e prendere consapevolezza che siamo il loro collegamento con il business.
Se le persone vedono che tu hai l’atteggiamento adatto, loro faranno quello che tu consigli e prenderanno il tuo stesso atteggiamento.
In questo modo tu potrei essere te stesso e al tempo stesso creare una comunità che potrai motivare. Inoltre questa comunità potrà crescere da sola e i singoli membri potranno ispirarsi a vicenda.
Qual è stato il tuo peggior momento imprenditoriale?
Ho permesso alle emozioni di prendere il sopravvento e non ho agito in maniera professionale in una situazione. Non ero abbastanza preparato diciamo con i dettagli di un ordine, penso che lavorassi da una settimana per quella compagnia.
Abbiamo ricevuto un pagamento per un ordine e c’erano alcuni prodotti che presentavano un piccolo difetto, senza avere le dovute conoscenze ho preso la parte del cliente e sono entrato in troppi dettagli e inutili discussioni invece avrei dovuto guardare le cose un po’ più dall’alto e gestire tutta la faccenda in maniera più professionale.
Per fortuna questo errore l’ho fatto durante la mia prima settimana di lavoro.
Ecco, questo è un altro esempio di quello che dicevo prima – cioè che gli errori non esistono ma ogni azione porta a qualcosa di nuovo a qualcosa che noi in realtà andiamo ad imparare.
Quale abitudine personale contribuisce al tuo successo?
Il mio continuo desiderio di far sorridere le persone. Veramente, io amo le persone. Credo in loro e sono convinto che questa è una delle mie parti più forti – veramente per me questo business non si tratta solamente di soldi, ma di imparare cose nuove e di crescere personalmente.
Qual è stato il tuo più grande momento “aha” in questo business?
In 27 anni ho avuto più di un momento di grande ispirazione. Il mio più grande momento di ispirazione è stato tanti anni fa quando ho capito che al di là dello scetticismo da parte delle persone, esiste un’intera industria che mi permette di andare oltre ogni immaginazione. Quando avevo 30 anni ho capito che c’è qualcosa di più che permette alle persone di investire su se stesse e di creare e cambiare la propria vita.
Quando le persone si sistemano economicamente iniziano a cercare cose che li possono sviluppare, far crescere e stimolare anche mentalmente.
Qual è la tua più grande forza?
La mia empatia è molto sviluppata e riesco a mettermi nei panni delle persone, riesco a non giudicarle e riesco a capirle molto bene.
Quel è il tuo punto debole?
Il mio punto debole è nuovamente l’emozione. Dico questo perché nel business non sempre c’è spazio per le emozioni – a volte le emozioni creano insicurezza nella leadership quindi bisogna trovare il giusto equilibrio tra emozione e professionalità.
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